Uno spettacolo teatrale per riflettere sul ruolo e sul valore delle donne. E’ quanto propone l’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Carmignano in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea generali delle nazioni Unite.
L’appuntamento è per sabato 24 novembre a partire dalle 21 nella sala consiliare del Comune di Carmignano con “Le Zie”, spettacolo teatrale di Laura Sicignano, per la regia di Riccardo Giannini, che racconta la storia delle quattro figlie del sovrano Luigi XV, nate al posto del tanto desiderato e atteso erede al trono, messe in disparte e dimenticate da tutti. La rappresentazione teatrale, a ingresso libero e gratuito, sarà preceduta da un momento di ascolto e riflessione curato da rappresentanti del Centro Antiviolenza La Nara. Centro che, lo ricordiamo, dal 2014 cura a Carmignano uno sportello di ascolto e orientamento contro la violenza alle donne, attivo il primo e il terzo mercoledì del mese.
“La scelta di proporre uno spettacolo come Le Zie in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è dettata dalla volontà di evidenziare come la deviazione culturale che porta al femminicidio si perda nella notte dei tempi – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Stella Spinelli -. La condizione femminile qui rappresentata è quella delle giovani sorelle dell’ultimo re di Francia, prigioniere in una gabbia dorata senza scelta né identità: semplici soprammobili. Il nostro auspicio è che quindi si stimoli una riflessione profonda e strutturata, unica arma contro un male vecchio di secoli”
“Le Zie” sono quattro diaboliche nobildonne vissute alla corte di Versailles che, dimenticate dalla storia, si vendicano dell’oblio del tempo e tornano con prepotenza alla ribalta per raccontare la loro verità, che parla di intrighi, gelosie e lotte di potere al tramonto del regno di Luigi XV. Le “zie”, sputano il loro velenoso rancore nei confronti della favorita del re, Madame Du Barry, recitando splendori e miserie della bella cortigiana. Su di loro incombe implacabile l’ombra della Rivoluzione. Come è stata definita dalla stessa Sicignano, “E’ una storia tragicomica dove c’è malvagità e perfidia. E’ lo spaccato di un’epoca, un Settecento decadente e di facciata, apparentemente razionale, dietro cui si nascondono i mostri”. Ambiguità e mistero anche nell’interpretazione registica di Riccardo Giannini, che non delinea mai il confine tra finzione e realtà.