Tutti gli articoli di Andrea Cuminatto

Attive da oggi le Unità sanitarie di continuità assistenziale (USCA)

Un team dedicato per la gestione dei pazienti a domicilio. Sono tre le Usca presenti nella zona distretto dell’area pratese, una di queste ha sede proprio a Carmignano e sarà riferimento per i Comuni Medicei.

Obiettivo delle Usca è quello di rafforzare la continuità assistenziale sul territorio per la gestione domiciliare di pazienti affetti da Covid-19 e che non necessitano di essere ricoverati in ospedale, o risultano sospetti di aver contratto questa infezione. Un importante strumento organizzativo per rafforzare l’assistenza territoriale per quei pazienti che possono essere seguiti nelle proprie abitazioni e necessitano di essere costantemente monitorati da personale specializzato. Il team impegnato nell’USCA di Carmignano è composto da un medico e un infermiere, che lavorano tutti i giorni, sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, fino al termine dello stato di emergenza legato al coronavirus. 

Per le visite domiciliari l’USCA è attivata dai medici di medicina generale o dai pediatri di famiglia per i propri pazienti. Il team ha i necessari dispositivi di protezione individuale ed è dotato della strumentazione idonea per inquadrare lo stato clinico del paziente. A domicilio vengono effettuate le necessarie valutazioni cliniche, la rilevazione dei parametri e può essere richiesta la consulenza telefonica cardiologica, infettivologica e pneumologica. I dati rilevati vengono poi trasmessi al medico di famiglia o pediatra. Il team è inoltre abilitato ad effettuare il tampone naso faringeo per la rilevazione di eventuale positività a Covid-19 in tutta sicurezza.

Oggi è la Giornata mondiale della salute. Grazie a tutti i medici, infermieri e operatori sanitari che stanno lavorando senza sosta per tutelare la nostra salute

Mascherine a tutti i cittadini di Carmignano, ecco come verranno distribuite

E’ iniziata questo pomeriggio la distribuzione delle 34mila mascherine consegnate al Comune dalla Regione e destinate a tutti i cittadini di Carmignano. A consegnarle casa per casa, tramite il Centro Operativo Comunale, sono i volontari della Protezione civile comunale. Ad ogni nucleo familiare verrà consegnata una busta, che riporta il logo del Comune, al cui interno sono presenti quattro mascherine. Le buste verranno lasciate nella cassetta delle lettere, i volontari non entreranno dunque nelle abitazioni, i cittadini non dovranno aprire la porta di casa e andare incontro ai volontari, né tanto meno recarsi in Comune per ritirarle. La consegna è gratuita, i cittadini non devono controfirmare niente. 

“Le mascherine verranno consegnate a tutti i nuclei familiari presenti sul territorio, casa per casa, frazione per frazione. La distribuzione terminerà entro il fine settimana, nessuno resterà senza. Se qualcuno non dovesse ricevere, entro il fine settimana, la confezione con le mascherine, dalla prossima settimana potrà contattare il Comune e richiederle – ha dichiarato il sindaco Edoardo Prestanti -. Grazie ai volontari che si stanno adoperando per distribuire le mascherine su tutto il territorio, e grazie alla disponibilità dei dipendenti comunali che hanno aiutato nella preparazione delle confezioni”. E infine un appello: “Invitiamo tutti a farne buon uso. Ovviamente avere la mascherina non autorizza nessuno ad uscire. L’uso della mascherina non è un’alternativa alle restrizioni governative, che restano attive su tutto il territorio, ma consente di effettuare in sicurezza quelle uscite consentite dal Dpcm – ha aggiunto il Sindaco -. L’appello è sempre quello di restare a casa e uscire solo per motivi di comprovata necessità. Oggi più che mai non possiamo abbassare la guardia, per far scendere i contagi e contenere quindi la diffusione del virus è essenziale restare a casa”.

La Villa Medicea La Ferdinanda si illumina con il tricolore

La Villa Medicea La Ferdinanda della Tenuta di Artimino si illumina con i colori della bandiera italiana. L’imponente facciata della Villa è stata illuminata con il tricolore in segno di unità e forza in questo momento così difficile per il nostro Paese. L’iniziativa è stata lanciata dalla famiglia Olmo, proprietaria di Tenuta di Artimino.

“Abbiamo voluto dare un messaggio di ottimismo e positività per tutto il territorio e per l’Italia intera. È un momento difficile ma non dobbiamo abbatterci: il nostro è un grande Paese, un luogo ricco di meraviglie architettoniche, bellezze paesaggistiche e culturali, non dobbiamo spengere i riflettori ma anzi splendere ancora di più” – dice Annabella Pascale, amministratore delegato di Tenuta di Artimino -. Vedere la Villa illuminata di verde, bianco e rosso è emozionante: vogliamo dire che ci siamo e siamo pronti a ripartire, ancora più belli che mai. Quello che sta emergendo in questi giorni è un senso di appartenenza che ci fa sentire ancora più uniti. Volevamo anche noi esprimere questo orgoglio italiano: abbiamo una Villa patrimonio Unesco, un bene dell’umanità che rappresenta un tassello importante nostra storia e cultura”.

“Quando la famiglia Olmo ha contattato il Comune per avere i permessi e coinvolgerci nella scelta del fotografo, siamo rimasti entusiasti dell’iniziativa perché convinti che in questo momento buio la bellezza ci salverà – ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Carmignano Stella Spinelli -. E certamente la bravura della nostra Linda Berna Nasca ha contribuito a rendere ancora più spettacolare la Villa”.

Villa La Ferdinanda è stata costruita nel 1596 su volere di Ferdinando I de’ Medici. Fa parte del sito seriale Unesco Ville e Giardini Medicei. È il simbolo della Tenuta di Artimino, nel cuore della Toscana, acquistata dal noto ciclista Giuseppe Olmo negli anni ’80 e oggi resort con hotel 4 stelle, appartamenti nel borgo medievale di Artimino, Spa, cantina e ristorante. La Villa è location per eventi privati, come matrimoni e convegni.

La facciata della Villa resterà illuminata per una settimana.

Spesa sospesa, iniziata la distribuzione dei prodotti

Il grande cuore di Carmignano si vede anche nei momenti di difficoltà. È partito sabato il progetto della “Spesa solidale” e già in tantissimi hanno voluto dare il proprio contributo. Oggi pomeriggio alla Caritas è iniziata la distribuzione di quanto raccolto in questi primi giorni. Si tratta di beni e prodotti di prima necessità lasciati appunto in “sospeso” dai cittadini, raccolti dalle associazioni di volontariato che fanno parte della rete del sistema di Protezione Civile Comunale, e che Caritas sta provvedendo a distribuire a coloro che si trovano in situazioni di difficoltà a causa del coronavirus. Per conoscere l’elenco completo degli esercizi commerciali del territorio dove è possibile lasciare la “spesa sospesa” basta collegarsi alla pagina dedicata sul sito del Comune di Carmignano (https://bit.ly/2UC4osu)

Prestanti risponde a Asl “Le nostre richieste non sono mai state ascoltate”

“Dedizione e spirito di sacrificio nel cercare soluzioni concrete per salvaguardare la salute di tutti gli ospiti e gli operatori della Rsa di Comeana, e della cittadinanza intera, non sono mai mancate da parte dell’Amministrazione comunale e mai verranno meno. Lo dimostrano le quattro missive inviate dal 12 marzo al 3 aprile a Regione e Asl alle quali mai abbiamo ricevuto risposta. Lo dimostrano le ripetute chiamate effettuate e i messaggi inviati ai vertici, anche questi senza alcun riscontro. Lo dimostra il costante e quotidiano confronto con la direzione della Rsa di Comeana, alla quale mai è stato negato un sostegno e supporto concreto da parte dell’amministrazione locale. Stupiscono e sorprendono certe affermazioni date dall’Azienda Sanitaria”. Così il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti risponde alla nota inviata ieri sera da Asl.

Mai siamo stati ascoltati. E purtroppo i fatti lo dimostrano. Trentacinque persone, tra operatori e ospiti, sono risultati positivi, e purtroppo cinque di questi ospiti ci hanno lasciato. Una situazione che ci addolora profondamente. Da quando è emerso il primo caso di positività all’interno della struttura di via Machiavelli, il 9 marzo scorso, abbiamo chiesto un intervento urgente per contenere la diffusione del virus all’interno e all’esterno della struttura. Il 9 marzo sono stati effettuati i tamponi solo a 15 persone che presentavano sintomatologie: 8 sono risultati positivi. L’11 marzo l’Azienda Sanitaria ha messo in quarantena la struttura, la Società della Salute ha sospeso il Centro Diurno e noi Sindaci abbiamo emesso un’ordinanza che predisponeva l’isolamento fiduciario per tutti coloro che avevano avuto contatti con la struttura. Misura questa allargata anche agli operatori sanitari, con la prescrizione di recarsi nel luogo di lavoro utilizzando le dovute precauzioni prescritte dalle autorità competenti e, una volta finito il turno di lavoro, di rientrare immediatamente a casa senza nessun tipo di contatto con l’esterno”, ha aggiunto il sindaco Prestanti, ribadendo che a più riprese era stato anche chiesto di eseguire tamponi a tutti gli operatori e ospiti della struttura. “Asl ci ha comunicato di non avere tamponi a disposizione e di non avere personale per farli. Fatto questo gravissimo. In assenza di misure appropriate sono stati messi a rischio operatori e ospiti, e si sono contagiati anche coloro che inizialmente erano risultati negativi. Nel frattempo altri ospiti si sono ammalati e si sono registrati cinque decessi all’interno della struttura. E di concerto sono scaduti i termini dell’isolamento fiduciario. Soltanto il primo aprile, dopo numerose sollecitazioni da parte non solo della nostra amministrazione, ma anche degli altri Sindaci della Provincia e della direttrice della Rsa, nonché a seguito dell’ordinanza regionale del 29 marzo, sono stati fatti tamponi a tutti, che hanno messo in luce la positività di 29 persone, tra ospiti e operatori. Il non essere mai stati ascoltati, e lo dico con grande rammarico e profondo dolore, ha portato a questi risultati”.

Prestanti, insieme al sindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli, ha chiesto inoltre il trasferimento immediato dei pazienti positivi in un’altra struttura. “Inizialmente ci era stato detto che gli ospiti positivi sarebbero stati trasferiti nella struttura di Narnali. Ipotesi poi tramontata in quanto, come ci è stato spiegato da Asl, la struttura deve essere lasciata vuota a disposizione di un’eventuale emergenza. La vera emergenza – in questo momento – è quella che riguarda gli anziani. Qui stiamo parlando della salute delle persone, che necessitano di cure e supporti adeguati. Non sono ammesse ulteriori perdite di tempo. Se la struttura di Narnali non è adeguata deve essere la ASL ad indicarci un’altra soluzione (come peraltro previsto all’art. 1 punto b dell’ordinanza regionale). Questi sono fatti, non affermazioni ad effetto, e come tali sono dimostrabili. Solo lavorando insieme celermente, facendo tutti la nostra parte, riusciremo a risolvere questa vicenda, scongiurando anche la chiusura della Rsa di Comeana. In particolare chiediamo alla Regione di aiutarci a far sì che la soluzione rispetti l’ultima ordinanza emessa dal Presidente”.

Prestanti “O Asl trova una soluzione immediata o sarò costretto a chiudere l’Rsa”

“Asl deve trovare una soluzione immediata e trasferire subito i pazienti positivi al Covid-19 in una struttura adeguata. Altrimenti a breve sarò costretto a prendere un provvedimento urgente, seppur doloroso, e emanare un’ordinanza di chiusura della Rsa di Comeana”. Non usa mezzi termini il Sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti, che ancora una volta torna a chiedere un intervento urgente all’Azienda sanitaria locale. “L’evoluzione della situazione, alla luce della positività al tampone di 15 operatori, e quindi più della metà del personale, sta rendendo la situazione all’interno della Rsa di Comeana sempre più ingestibile – ha aggiunto il Sindaco -. Chiediamo perciò il trasferimento immediato dei pazienti positivi, o che vengano trovate delle soluzioni, concordate con la Asl e la struttura stessa, tali da garantire la sicurezza degli ospiti, del personale e della cittadinanza”.